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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

I sette doni dello Spirito Santo

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I doni dello Spirito Santo sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio

(Sofia) Sapienza (teologia) In ambito teologico e religioso la Sofia, dal greco antico Σοφία, Sophia, è una personificazione della sapienza divina.[1] Mentre nella filosofia greca indicava un sapere certo e assoluto, nella teologia ebraica e cristiana essa diventa un attributo di Dio,[1] anteriore alla creazione, manifestandosi in questa come governo retto e saggio dell’universo.[2] La Sapienza è il dono che ci concede il gusto della conoscenza del creato e quindi del suo Creatore, Dio, per conoscerlo e amarlo. Essa ci aiuta soprattutto a saper distinguere il bene dal male. La Sapienza può nascere in noi solo come dono di Dio perchè ha Dio come origine e come fine: Dio ama me, io amo Dio. E’ questa una relazione che non nasce dalle nostre forze, ma che c’è stata regalata!

(Nous) Intelletto -Per la teologia cristiana l’Intelletto è uno dei sette doni dello Spirito Santo.[17] Esso consente una comprensione immediata delle verità di fede, offrendo all’anima una visuale più viva e completa sulla realtà divina. Mentre la fede rappresenta una semplice adesione ai contenuti della Rivelazione, col dono dell’intelletto è possibile elevarsi ad un maggior livello di comprensione, non solo razionale, ma anche soprattutto intuitiva e interiormente sentita. Esso è quindi intelligenza del cuore oltre che della mente, che accresce le virtù del cristiano e approfondisce, senza aggiungervi nuove nozioni, i significati e le concezioni già implicite negli articoli di fede.[18]

Ad opera di Sant’Agostino la concezione teologica cristiana dell’intelletto riprende da vicino la dottrina neoplatonica, tramite la dottrina dell’illuminazione dell’intelletto umano da Dio, inteso come depositario delle idee. Il sapere dell’intelletto è per Agostino qualcosa di immediato, personale, ineffabile, simile all’intelletto di Plotino per il quale conoscere un oggetto equivale a mescolarsi, confondersi con esso.

Nella scolastica medioevale ispirata soprattutto ad Aristotele, ad esempio con San Tommaso, oltre a quelli neoplatonici si mantengono gli elementi fondamentali della concezione aristotelica. Permane così la differenza tra ragione e intelletto: mentre la prima conosce discorsivamente una realtà nelle sue relazioni con gli altri oggetti, l’intelletto arriva invece a penetrarne l’essenza in maniera assoluta e unitaria.

Consiglio (teologia) – Il credente riconosce che questo dono dello Spirito Santo agisce sulla sua intelligenza:

  • aprendone la mente per comprendere la prospettiva di Dio,[2]
  • illuminando la coscienza nelle scelte morali, che la vita di ogni giorno gli impone,[3]
  • aiutando nella scelta del bene quando la vita offre alternative,[4]
  • evitando giudizi e decisioni avventati[5],
  • aiutando a comprendere il significato profondo del Vangelo (Lc 10,21).

Il fedele riconosce nel dono del consiglio il mezzo per conoscere la volontà di Dio nelle situazioni particolari della sua vita.

Il dono del consiglio è il fondamento della guida spirituale.

Fortezza È il dono del coraggio, della costanza, della tenacia: uno scrittore dei primi secoli del Cristianesimo paragonava lo Spirito Santo all’allenatore e l’allenatore, si sa, prepara alla fatica. Anche questo dono ha due dimensioni, quella passiva ci aiuta a resistere agli attacchi del male, mentre quella attiva è la forza d’attacco per vincere il male con il bene. Alcuni ideali propostici dal Vangelo sembrano irraggiungibili, per questo se vogliamo davvero viverli, dobbiamo essere umili e chiedere l’aiuto dello Spirito Santo tramite il dono della Fortezza.

Scienza Questo dono può essere espresso anche col termine “conoscenza” che nella Bibbia significa anche “amare”. Chi ama capisce meglio, capisce prima, capisce di più. Il dono della Scienza insegna ad amare una persona se la si vuole capire e anche Dio lo si comprende solo amandolo. Mentre nel nostro linguaggio “scienza” significa conoscenza umana di tipo tecnico, mediante la quale si arriva a dominare il mondo, nel linguaggio biblico “Scienza” è la capacità di conoscere il mondo, senza dominarlo, ma, al contrario, riconoscendo Dio come Creatore. Scienza dunque è la luce per vedere nelle cose e nelle persone la bellezza e la potenza di Dio, ma è anche la conoscenza che scaturisce dall’amore: il cuore che ama comprende più della mente. Il cuore si apre alla fiducia in Dio e accetta anche ciò che non si capisce (prove e dolore).

Pietà (teologia) – La pietà (dal latino pietas, in greco classico εὐσέβεια) è un concetto teologico che descrive l’affetto, il rispetto e l’obbedienza che il credente ha per Dio e per le cose sacre. Secondo la teologia cristiana questi sentimenti non sono dovuti alla paura del credente per la potenza della divinità, ma ad un’esigenza interiore di gratitudine per l’amore che il fedele sente di ricevere dal suo Dio. Nella teologia cristiana, la pietà è uno dei sette doni dello Spirito Santo, cioè una di quelle disposizioni abituali che qualificano il rapporto del credente con Dio[2], rendendolo capace di desiderare quello che Dio desidera, e raggiungere quella confidenza che gli permette di rivolgersi alla divinità chiamandola “padre”. Sebbene la pietà nel senso cristiano sia principalmente un attributo del rapporto del credente con Dio, essa lo dispone anche ad un atteggiamento di delicatezza e di rispetto verso il prossimo come un riflesso del sentirsi figli dello stesso padre. Il nome di questo dono non ha nulla a che fare con il senso negativo che gli attribuiamo noi oggi ma è strettamente legato al termine latino “pietas”, l’amore famigliare tra i genitori e i figli.La Pietà è il dono che ci aiuta a credere sul serio che Dio è Padre e ci ama, ci dà forza, pace e gioia. Il dono della Pietà porta a fidarci di Dio con lo stesso abbandono di un bambino che si sente sicuro tra le braccia di papà e mamma anche quando è sospeso sul vuoto.

Timor di Dio Il dono del Timore ci fa diventare consapevoli della grandezza di Dio, Egli è buono, ma è anche forte e potente. A lui si devono rispetto e ubbidienza: Dio non si può prendere in giro. Il Timor di Dio ci è donato anche per ricordarci che non possiamo fare sempre quello che ci pare e piace perchè non siamo noi i padroni del bene e del male, quindi non possiamo far diventare giusto ciò che è ingiusto, lecito ciò che è illecito. Timor di Dio non è affatto paura di Dio, ma è rispetto e stima verso di Lui, se ci può essere sfumatura di paura deve essere quella di perdere Dio o di offenderlo. Il Timor di Dio mira inoltre a ricordarci un dovere molto importante: il dovere di non dire stupidaggini su di Lui.

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Summorum Pontificum, Francesco vuole abolirlo! Lo ha detto alla Plenaria CEI

COMMENTO: in realta’ nessuna sorpresa vista la fonte il cui nome e’ nientemeno che il numero della bestia 666!

FONTE: https://www.bing.com/news/search?q=Messainlatino.it+-+25+maggio+2021&qpvt=Messainlatino.it+-+25+maggio+2021&FORM=EWRE

(Messainlatino.it – 25 maggio 2021) Si tratta, per adesso, di notizie ancora frammentarie, da nostre plurime fonti all’interno della CEI ed episcopali, ma sembra che ieri (24.5.2021) il Papa, rivolgendosi ai vescovi italiani in apertura dei lavori dell’assemblea annuale della CEI (e in un successivo incontro con un gruppo di loro), abbia preannunciato l’imminente riforma in peggio del Motu proprio Summorum Pontificum.

Dopo l’ennesima messa in guardia dall’accogliere in seminario dei giovani “rigidi” (cioè fedeli alla dottrina), Francesco ha annunciato ai vescovi che è giunto alla terza stesura di un testo che reca misure restrittive in ordine alla celebrazione da parte dei sacerdoti cattolici della Messa nella forma extraordinaria liberalizzata da Benedetto XVI il quale, a suo dire, con il Summorum Pontificum voleva andare incontro solo ai lefebvriani, ma che oggi sono soprattutto i giovani preti a voler celebrare la Messa tridentina magari non sapendo neanche il latino.

In proposito ha raccontato di un vescovo al quale si era rivolto un giovane prete manifestandogli l’intenzione di celebrare nella forma extraordinaria. Alla domanda se sapesse il latino, il giovane prete gli ha detto che lo stava imparando. Al che il vescovo gli ha risposto che sarebbe stato meglio imparasse lo spagnolo o il vietnamita in quanto in diocesi erano molti gli ispanici e i vietnamiti.

A quanto si comprende, si ritornerebbe all’indulto – con previa autorizzazione del vescovo, o addirittura del Vaticano – con tutto ciò che ne consegue e cioè una reintroduzione del divieto di celebrare secondo il Messale di San Giovanni XXIII, tantissimi dinieghi delle autorizzazioni e la pratica ghettizzazione dei sacerdoti e dei fedeli legati all’antico rito. Dopo Mose il liberatore, ritornerebbe il Faraone.
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La credenza che il Summorum Pontifucum sia stato redatto solo per andare incontro ai lefrebvriani è infondata e falsa: non solo perché lo si evince dal testo del Motu proprio (e dall’Universae Ecclesiae) ma a dirlo espressamente è lo stesso Benedetto XVI che a pagina 189 – 190 del libro “Ultime conversazioni” (a cura di P. Seewald, ed Corriere della Sera, si veda foto sotto) secondo cui la riabilitazione della Messa antica col Summorum Pontificum non deve essere assolutamente inteso come concessione alla Fraternità, ma come via perché tutta la “Chiesa preservasse la continuità interna con il suo passato. Ciò che prima era sacro non divenisse da un momento all’altro una cosa sbagliata. Adesso non c’è un’altra Messa. Sono che diverse forme dello stesso rito”.

Un sacerdote ci ha detto a tal proposito: “Non mi sembra strano, che i vescovi attacchino il Summorum Pontificum: dopo tutto quello della liturgia antica è il più grave, serio e attuale problema della Chiesa”.

Se sono arrivati già alla terza bozza vuol dire che stanno lavorando sul serio (e da tempo) per limitare e – di fatto – annullare il Summorum Pontificum. C’è quindi veramente da preoccuparsi e da pregare: Benedetto XVI avrà qualcosa da dire?

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LA PROFEZIA CHE SVELA IL NOME DELL’ANTICRISTO E IL MARCHIO DELLA BESTIA

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THE PROPHECY THAT REVEALS THE NAME OF THE ANTICHRIST AND THE MARK OF THE BEAST.

IL TESTO DELLA PROFEZIA E’ IL SEGUENTE:

Apocalisse 13:16-18

16 Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. 17 Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.
18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.

SOLUZIONE

666 e’ la somma dei codici Asci delle lettere maiuscole del nome BERGOGLIO. E’ proprio il nome dell’anticristo come dice la profezia dell’AP 13:16-18.

COMMENTO

Il marchio della bestia e’ il cosiddetto microchip. Di cosa si tratta precisamente?

Si tratta della domanda di brevetto (in attesa di approvazione) “WO2020060606 – CRYPTOCURRENCY SYSTEM USING BODY ACTIVITY DATA” pubblicato da Microsoft il 23/03/2020 sul sito della World Intellectual Property Organization (WIPO) (l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile dei trattati che riguardano le leggi sul copyright, sui brevetti e sui marchi). Questo e’ il cosiddetto brevetto 666, numero ricavato togliendo gli «zeri» dall’ID in riferimento al simbolo satanico. Il brevetto riguarda in realta’ il principio di funzionamento basato sul monitoraggio dell’attività del corpo umano tramite la tecnologia di dispositivi indossabili “intelligenti”. Il suo ovvio presupposto e’ l’uso di un microchip impiantato.

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Léctio Actuum Apostolórum Acts 5:12-16

Lectio
Léctio Actuum Apostolórum
Acts 5:12-16
In diébus illis: Per manus autem Apostolórum fiébant signa et prodígia multa in plebe. Et erant unanímiter omnes in pórticu Salomónis. Ceterórum autem nemo audébat se coniúngere illis: sed magnificábat eos pópulus. Magis autem augebátur credéntium in Dómino multitúdo virórum ac mulíerum, ita ut in pláteas eiícerent infírmos, et pónerent in léctulis ac grabátis, ut, veniénte Petro, saltem umbra illíus obumbráret quemquam illórum, et liberaréntur ab infirmitátibus suis. Concurrébat autem et multitúdo vicinárum civitátum Ierúsalem, afferéntes ægros et vexátos a spirítibus immúndis: qui curabántur omnes.

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Léctio Actuum Apostolórum Act 2:14-21.

Lectio
Léctio Actuum Apostolórum
Act 2:14-21.
In diébus illis: Stans Petrus cum úndecim, levávit vocem suam, et locútus est eis: Viri Iudǽi, et qui habitátis Ierúsalem univérsi, hoc vobis notum sit, et áuribus percípite verba mea. Non enim, sicut vos æstimátis, hi ébrii sunt, cum sit hora diéi tértia: sed hoc est, quod dictum est per Prophétam Ioël: Et erit in novíssimis diébus – dicit Dóminus – effúndam de Spíritu meo super omnem carnem, et prophetábunt fílii vestri et fíliæ vestræ, et iúvenes vestri visiónes vidébunt, et senióres vestri sómnia somniábunt. Et quidem super servos meos et super ancíllas meas in diébus illis effúndam de Spíritu meo, et prophetábunt: et dabo prodígia in cœlo sursum et signa in terra deórsum, sánguinem et ignem et vapórem fumi. Sol convertétur in ténebras et luna in sánguinem, antequam véniat dies Dómini magnus et maniféstus. Et erit: omnis, quicúmque invocáverit nomen Dómini, salvus erit. Allelúia.

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MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 22 MAGGIO 2021

Amatissimo Popolo Mio:

PER AMORE, IO MI SONO SACRIFICATO PER VOI SULLA CROCE,
PER REDIMERVI DAL PECCATO.VOI SIETE IL MIO POPOLO, QUELLO CHE AFFIDAI A MIA MADRE,
CHE VOI DOVETE AMARE.

I miei figli hanno perso la ragionevolezza e Mi stanno ripudiando tramite il Dono della parola, nell’accogliere gli ordini del male come manuale di vita e nel proferire continui peccati, con i quali offendono gravemente il Mio Cuore.
Voi continuate ad essere ciechi, siete ciechi spirituali che stanno guidando altri ciechi e, così facendo, siete diretti all’abisso.

STATE VIVENDO IN QUESTO CHE È UN MOMENTO CRITICO, DECISIVO E CRUCIALE PER L’UMANITÀ, UN MOMENTO CHE L’ESSERE UMANO NON HA MAI VISSUTO NEL CORSO DELLA STORIA DELL’UMANITÀ.

Vi trovate nel momento in cui alcune persone: Dicono di conoscermi e non rispettano i Miei Precetti.
Altri dicono di conoscermi e vivono uccidendo i loro fratelli con la spada della parola.
Altri dicono di conoscermi, senza conoscere la Mia Parola data nella Sacra Scrittura.
Altri ancora dicono di conoscermi e Mi ricevono in peccato mortale e, ricevendomi in questa condizione, Mi crocifiggono continuamente.
Sono tanti quelli che Mi crocifiggono continuamente!
Sono tanti quelli che profanano il Mio Corpo e il Mio Sangue!
Sono tanti quelli che, dall’interno della Mia Chiesa, Mi feriscono profondamente perché fanno parte di diverse organizzazioni del male!

IO VENGO CROCIFISSO SENZA SCRUPOLO ALCUNO.
SU QUESTO VI AVEVO MESSO IN GUARDIA ED È DIVENTATO
REALTÀ.
IO STO VENENDO SPOGLIATO DI QUELLO CHE È MIO, PER CONSEGNARLO AL FIGLIO DELLA PERDIZIONE.

Stanno avanzando sul Mio Corpo Mistico, calpestandolo, imponendosi, introducendo grandi eresie e profanazioni alla luce del sole, senza più nascondersi nell’ombra della notte come erano soliti fare; ormai sono usciti dalle loro tane quelli che, definendosi Miei ministri, hanno svelato l’occulto del loro grave peccato. (Ez. 24,1-11)Popolo Mio, la Mia Volontà è:
CHE IL MIO POPOLO RISPETTI LA MIA VOLONTÀ E NON ACCOLGA
FALSE DOTTRINE, NÉ FALSE LINEE GUIDA, CON LE QUALI SI TRADISCE LA MIA VOLONTÀ E SI DEFORMA LA MIA PAROLA.

(Col. 2,8)Questo è il momento in cui il figlio della perdizione, per non essere visto, sta agendo tramite i suoi vassalli; lui sa che l’umanità si sta avvicinando all’Avvertimento (1) e che, a causa delle prove che sta affrontando e quelle che presto dovrà affrontare, è permeabile al peccato e quindi vi sta tentando per fare in modo che vi dimentichiate di Me.Il Mio Popolo deve stare attento, gli avvoltoi che prima volteggiavano, adesso vi stanno attaccando per ferirvi, per dividervi o per uccidervi.
Non trascurate la preghiera personale, né la pratica delle Opere di Misericordia Corporali e Spirituali, senza le quali la preghiera è incompleta.

AGITE, FIGLI MIEI!
LA MIA PAROLA DEVE ESSERE CONOSCIUTA DA TUTTI
I MIEI FIGLI ADESSO! SENZA PERDERE TEMPO!

I lupi hanno abbandonato la pelle d’agnello e stanno attaccando senza dissimulazioni; sono pochi quelli che continuano ad apparire come agnelli, pur essendo lupi.
Tutti costoro patiranno moltissimo durante l’Avvertimento.Il figlio della perdizione (2) continua a mantenere il potere terreno grazie alla sua élite, nell’attesa di presentarsi al Mio Popolo, anche se il Mio Popolo non lo vuole.
Invaderà la mente di tutti attraverso la sua presentazione a livello mondiale, che avverrà in tutta la terra allo stesso momento.Figli Miei, la malattia continuerà, la carestia arriverà prima di quanto crediate (3), la riduzione della popolazione mondiale ha avuto inizio con la presente malattia e continuerà a seguire quel piano demoniaco.Dovete convertirvi ADESSO! Prima che giunga il prossimo evento senza che i Miei figli abbiano preso la decisione di un vero cambiamento.
Non potete continuare ad essere le stesse persone che camminano coperte di stracci.
Affidatevi a Me per amore, smettete di considerarvi persone senza errori, mentre gli errori traspirano continuamente dalla vostra pelle.

PREPRARATEVI, PREPARATEVI, PREPARATEVI!

Pregate per gli Stati Uniti, subiranno un grande terremoto.

Pregate per la Bolivia, tremerà. L’Argentina, popolo ribelle, tremerà.
Pregate per il Giappone, tremerà.

Pregate per il Centroamerica, patirà a causa del tremore del suolo.Pregate, i vulcani continueranno a risvegliarsi.I Miei figli non obbediscono, stanno andando avanti nel loro bailamme e
riceveranno il frutto della disobbedienza alla Mia Casa.

Mia Madre e il Mio amato San Michele Arcangelo, vi hanno dato i medicamenti per combattere le attuali malattie e quelle future.Benedite gli alimenti che consumate. La contaminazione dei frutti della terra è grave per l’organismo umano.Popolo Mio:ATTENTI! Il pericolo è in agguato, non lasciatevi sfuggire il momento.
AFFRETTATEVI! La conversione è urgente.
È urgente che continuiate a stare attenti alle cose che succederanno nella Mia Chiesa.Non temete, Popolo Mio, siate fedeli alla Mia Casa e a Mia Madre, non temete.Mettete il sigillo sulle vostre case e siate veri.
LA MIA BENEDIZIONE È PER COLORO CHE ACCOGLIERANNO QUESTO APPELLO CON RISPETTO E CON ATTENZIONE.
Il vostro Gesù.
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
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Lectio Léctio Actuum Apostolórum Acts 8:14-17

Lectio
Léctio Actuum Apostolórum
Acts 8:14-17
In diébus illis: Cum audíssent Apóstoli, qui erant Ierosólymis, quod recepísset Samaría verbum Dei, misérunt ad eos Petrum et Ioánnem. Qui cum veníssent, oravérunt pro ipsis, ut accíperent Spíritum Sanctum: nondum enim in quemquam illórum vénerat, sed baptizáti tantum erant in nómine Dómini Iesu. Tunc imponébant manus super illos, et accipiébant Spíritum Sanctum.

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LA PENTECOSTE SECONDO BENEDETTO XVI

tratto da Benedettoxvi e (1)

COMMENTO ALL’ARTICOLO DI Don Filippo Celona (*)

Nel delineare il pensiero di Benedetto XVI riguardo lo Spirito Santo, non possiamo non tenere conto innanzitutto della molteplice riflessione teologica, degli scritti e delle omelie del teologo Joseph Ratzinger che hanno preceduto il suo pontificato romano.

LO SPIRITO SANTO SECONDO PPBXVI

All’inizio del suo pontificato, Benedetto XVI, nella riflessione sullo Spirito Santo, non considera il Paraclito come colui che è “sconosciuto”, ma inizia a porsi delle domande sulla sua identità e sul suo modo di agire nell’uomo e nella storia partendo proprio dalla creazione.

COME POSSIAMO RICONOSCERLO?

Ratzinger, alle domande iniziali, «Chi o che cosa è lo Spirito Santo? Come possiamo riconoscerlo? In che modo noi andiamo a Lui ed Egli viene a noi? Che cosa opera?»,  cerca di dare subito una risposta partendo dalle prime parole della Sacra Scrittura in cui si parla dello Spirito di Dio che aleggiava sulle acque:

il mondo esiste dallo Spirito creativo di Dio, dalla Parola creativa di Dio.

Subito dopo la Pasqua, mentre i discepoli e la Madonna sono a Gerusalemme, la venuta dello Spirito Santo nella Pentecoste, quindi di Dio stesso, si ha per mezzo di Gesù. E’ infatti lui stesso che la preannuncia al momento della sua ascensione al cielo.

SOFFIO, RESPIRO DI CRISTO (Giov.20,22)

Egli viene a noi per attirarci dentro di sé, e ci fa partecipi dell’intimità divina . Prendendo spunto dal capitolo 20,22 s. del vangelo di  Giovanni, Joseph Ratzinger parla dello Spirito Santo come soffiorespiro di Gesù donato da Lui stesso nel giorno di Pentecoste. Lo Spirito che dona il Risorto tramite il soffio è il suo stesso “respiro”, è la manifestazione della volontà del Padre, e chi si ritrova a vivere sotto l’azione dello Spirito Santo vive nel respiro di Cristo. Come il primo uomo ha ricevuto il soffio di vita dal

LO SPIRITO SANTO CI DA LA VITA SPIRITUALE

Creatore facendolo diventare un essere vivente, oggi l’uomo, allo stesso modo, per vivere come “corpo spirituale” aperto all’irruzione dello Spirito di Dio, che trasfigura la povertà della condizione umana e lo introduce nella gloria e nell’eternità, deve ricevere l’aria spirituale, la sola capace a farlo vivere in modo spirituale ed umano.

LO SPIRITO DELLA PRIMA CREAZIONE

Lo stesso Spirito lo troviamo sia nella creazione sia nella redenzione, uno Spirito che rispecchia la sapienza dì Dio e che rende l’uomo capace di contemplare nella natura l’opera del creatore che aspetta uomini e donne che siano realmente figli di Dio e che il loro comportamento sia conseguenza di questa unica figliolanza. Lo Spirito Santo è colui che viene in aiuto delle creature, è colui che entra nella storia, è colui che ci parla in modo nuovo.

LO SPIRITO DELLA SECONDA CREAZIONE

La redenzione, seconda creazione, giustifica e da senso all’iniziale creazione. Partendo dall’affermazione del Credo: “Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita”, nella Pentecoste del 1981 a Frisinga, il cardinale Ratzinger fa una spiegazione dei termini.

LO SPIRITO E’ SIGNORE

Riconoscere che lo Spirito è Signore, indica che l’uomo non è il fondamento della sua vita, non ha la capacità di scegliere e di decidere ciò che è bene e ciò che è male. Così come l’uomo risulta incapace a darsi un fondamento da sé, anche la Chiesa ha questa incapacità nonostante essa sia custode di Colui che la precede e la sorregge.

LO SPIRITO E’ DONO A CHI CREDE IN GESU FIGLIO DI DIO

Per il teologo tedesco, nella sua nota summa teologica«Credo in Spirito santo», così come lo troviamo nel testo originale greco, senza l’articolo sta ad indicare che lo Spirito santo è visto come dono di Dio accordato alla vicenda storica umana, nella comunità di quanti credono in Cristo.

LO SPIRITO RENDE OPERANTE L’AZIONE DI CRISTO

Tutto questo, ovviamente, non esclude la connessione col Dio uno e trino. Ratzinger, mette in risalto come la professione di fede sia nata dalla triplice interrogazione battesimale che chiede al neofita di professare la propria fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Concretamente il significato di questa asserzione mette in risalto l’azione di Dio sull’uomo, lo Spirito è potenza e rende operante l’azione di Cristo nel mondo e nella storia anche se è stato elevato in cielo.

LO SPIRITO SANTO E’ DIO ED E’ ADORATO E GLORIFICATO

Il Credo, nella sua formulazione, prosegue con la frase “Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato”. Questa affermazione è il cuore della terza parte del Credo.

LA DISCESA PERSONALE DELLO SPIRITO SANTO E QUELLA COLLETTIVA

Al centro sta l’adorazione che puo’ essere personale, allorche’ ci accorgiamo che lo Spirito Santo e’ sceso in noi! (DISCESA PERSONALE)) e/o collettiva, ovvero e’ sceso in un gruppo di individui. Le due possibilita’ non si escludono a vicenda perche’ lo Spirito Santo puo’ scendere anche su un gruppo di persone (DISCESA COLLETTIVA). La discesa personale dello Spirito Santo e’ la promessa fondamentale di Gesu’ a chiunque preghi con fede sincera il Padre Nostro. Non appena ce ne accorgiamo ringraziamo subito lo Spirito Santo e Gesu Cristo che ha voluto accordarcelo! Questo ringraziamento sia dunque segno di adorazione da parte nostrta!

Ma esiste anche la DISCESA COLLETTIVA. È [infatti] pur vero che nel mondo la sensibilità riguardo allo Spirito sta cambiando, l’uomo sta vivendo una forte esperienza del Paraclito attraverso vari gruppi ecclesiali di preghiera. È chiaro il riferimento del teologo Ratzinger al movimento carismatico nella sua accezione ecumenica. Il movimento carismatico è segno e speranza per il nostro tempo e manifesta la concreta volontà del Signore che non abbandona mai la sua Chiesa, in essa fa operare lo Spirito e indica che l’unica via sicura verso l’unità è quella del pregare insieme.

HA PARLATO PER MEZZO DEI PROFETI

Significa che la parola dei profeti dell’AT e’ autentica, naturalmente soltanto sui temi di fede e religione. L’espressione “E ha parlato per mezzo dei profeti”, per l’allora cardinale, significa che lo Spirito ha in sé una forza unificatrice che riesce ad unire non solo i luoghi ma anche i tempi.

RELAZIONE TRA GESU’ E LO SPIRITO SANTO

J. Ratzinger, tanto nella veste di cardinale prefetto della Congregazione della Fede quanto di Sommo pontefice, si è ritrovato più volte a prendere in considerazione la relazione che intercorre tra il Figlio e lo Spirito Santo. Per il papa emerito, tramite Cristo siamo riusciti a dare uno sguardo nell’intimità divina trinitaria dove si manifesta qualcosa che per l’uomo è inaspettata. In Dio non c’è solitudine, ma relazione. In Dio non esiste solo l’Io, ma anche il Tu. Lo Spirito Creatore ha un nome che si chiama Amore. Nel discorso tenuto durante la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney il 20 luglio 2007, Benedetto XVI, ricordando ancora l’emozione vissuta pochi anni prima per la GMG di Colonia del 2005, apre il suo discorso partendo proprio dal tema dell’incontro: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni». Nello sviluppo del suo discorso, il papa ripercorre la Sacra Scrittura per far risaltare la presenza dello Spirito in essa. Prima tappa, di questo excursus, è il Cenacolo di Pentecoste in cui si realizza il compimento di un’antica promessa di Dio preparata in tutto l’Antico Testamento.

FUOCO, TEMPESTA, ACQUA

Dalla conoscenza della Sacra Scrittura e dal suo intenso e continuato studio, il teologo Ratzinger, in varie occasioni, interpreta le immagini con le quali viene rappresentato lo Spirito Santo nella Parola: vento, fuoco, tempesta, acqua; contrapponendo la Torre di Babele alla stessa Pentecoste. L’immagine dello Spirito come vento e fuoco, la troviamo nella Pentecoste del 2006 durante la solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro. Il vento come il fuoco rimanda alla grande teofania veterotestamentaria del monte Sinai in cui Dio stipula la sua alleanza con il popolo eletto. Se sul monte Sinai il popolo aveva trovato la sua prima configurazione, nel Cenacolo di Gerusalemme si apre ad una universalità includente dove non c’è spazio per la confusione ma trova dimora la piena comunione. È nel 1978, durante l’omelia di Pentecoste, che il teologo Joseph Ratzinger si trova a commentare lo Spirito partendo dalla sua manifestazione così come appare nel testo lucano ossia come tempesta e fuoco.

Dal testo si comprende la motivazione della discesa del Consolatore come condizione necessaria affinché si realizzi l’unità, infatti: il rimanere insieme e la concordia. La tempesta, che troviamo nel testo lucano degli Atti degli Apostoli come vento impetuoso, anticamente era segno del potere di Dio con la quale muoveva il mondo, le stelle e la sabbia del mare. Il vento rimanda anche all’aria, elemento fondamentale attraverso cui l’uomo vive. Come per la vita di un corpo è fondamentale l’aria, così per la vita spirituale è fondamentale lo Spirito Santo. Il fuoco, altro elemento fondamentale, è colui che è caloremovimento e in grado di trasformare sia nell’accezione positiva che negativa.

Ulteriore immagine dello Spirito Santo è quella dell’acqua, anch’essa elemento fondamentale. Nelle omelie e nei discorsi di Ratzinger/Benedetto XVI, la troviamo due volte. La prima volta come sorgente d’acqua viva per dissetarsi, la seconda come dono che permane.

PENTECOSTE VS. TORRE DI BABELE

Come già evidenziato, un’immagine cara al cardinale Ratzinger nella Sacra Scrittura che si contrappone alla Pentecoste è quella della Torre di Babele. Come in passato si è cercato di diventare dèi, cercando di costruire una via verso il cielo, anche oggi si cerca di essere come Dio. Tutto quello che l’uomo ha tentato di fare nel racconto genesiaco, oggi è divenuto realtà. Attraverso i nuovi mezzi, la scienza e la tecnica, l’umanità è stata capace di alterare l’ordine primordiale voluto dal Creatore, arrivando a modificare lo stesso uomo. Tutto questo ha permesso all’uomo di allontanarsi sempre più dai suoi simili per vivere in una grande incomprensione. Da questi interventi del teologo Ratzinger e del papa Benedetto XVI, emerge la grande consapevolezza della diversità dello Spirito nella fede e nella vita di fede del singolo credente e dell’intera Chiesa, che ogni giorno possono beneficare della guida e dell’assistenza della Terza Persona di Dio.

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(*) PhD in Teologia con specializzazione in Mariologia

(1) Fonte

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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

LO SPIRITO SANTO DELLA NUOVA PENTECOSTE

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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

LE NUOVE FALSE TEORIE DELLA RAZZA E DEL GENDER-LGBTQ

Ora imperversano negli USA Critical Race Theory (una variante di Black life matters) e Woke LGBTQ.

Entrambe concezioni allo stesso tempo paradossali, naif e soprattutto manifestamente infondate e prive di qualunque base scientifica, che la sinistra perditempo italiana ed quella piu’ smaliziata europea stanno cercando di importare anche da noi.

Secondo la prima teoria (CRT) esisterebbero solo due razze: quella bianca suprematista e intrinsecamente perfida e quella nera vittimizzata dalla prima e di bonta’ innata!

Secondo la seconda (Woke LGBTQ) non esisterebbero nella razza umana i due sessi stabiliti da Madre Natura in base ai cromosoni X e Y(per la donna due cromosomi grandi affiancati tipo X, mentre per l’uomo un cromosoma X seguito da uno piccolo Y) bensi’ addirittura ben 56 gender LGBTQ diversi!

Ma si tratta in entrambi i casi sempre e soltanto della stessa famigerata sinistra USA (ora con strampalate ambizioni mondiali) che ben conosciamo, ovvero atea pro-abortista, pro-gender e soprattutto marxista!

Possibile che dopo piu’ di 150 anni dalla pubblicazione del “Das Kapital” (1867) dobbiamo ancora subire le nefaste conseguenze del materialismo storico di Karl Marx?