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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI: DOCUMENTI SUI SACRIFICI UMANI ALLA PACHAMAMA!

Val la pena ritornare sulla questione della pachamama (1) I motivi? Si tratta probabilmente di una delle uscite piu’ rozzamente concepite, piu’ immotivate e piu’demenziali, nonche’ eretiche, del falso papa e della falsa chiesa.Uno studio scientifico ora dimostra i sacrifici umani sui bambini che venivano organizzati dagli Inca in onore delle loro divinita’, tra cui appunto pachamama. Vedasi anche il post di ieri (3).

LA VERA NATURA DI PACHAMAMA

Pachamama (anche Pacha Mama o Mama Pacha) significa in lingua quechua Madre terra. Si tratta di una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l’altipiano andino, quali gli Aymara e i Quechua. È la dea della terra, dell’agricoltura e della fertilità. Ma entriamo in maggior dettaglio.

PANTHEON DEGLI INCA

Nella mitologia inca gli dei erano gli astri o altri grandi elementi della natura. L’unico dio nel vero senso della parola era:

  • Wiraqucha, la divinità creatrice del Sole, della Luna e delle stelle, il dio che aveva plasmato i primi uomini nell’argilla.
  • Pachakamaq, dio e creatore; l’etimologia del termine Pachakamaq deriva dal quechua che significa creatore dell’Universo (pacha = terra- Kamaq = creatore).

Gli altri dei fondamentali erano:

  • Inti (Sole), creatore e protettore degli Inca, sposo e fratello di Mama Quilla (madre Luna) e padre del primo inca, e di Mama Ocllo (madre Uovo),
  • Pachatayta = marito e fratello della Pachamama (pacha = terra – tayta o tata = padre)
  • Pachamama, madre terra, moglie di Pachacamac, protettrice dei raccolti e dea della fertilità, tuttora molto venerata.

I SACRIFICI UMANI (2)

sacrifici umani nell’impero Inca sono conosciuti con il nome di “copacocha”. I bambini scelti, di solito, percorrevano lunghe distanze e partecipavano alle cerimonie nella capitale inca Cuzko, prima di dirigersi sulla sommità del vulcano, a 100 chilometri di distanza, dove venivano uccisi.

Gli Inca preparavano i bambini che sceglievano per i loro sacrifici somministrando loro, per molti mesi, alcol e foglie di coca. Lo ha scoperto la ricerca internazionale pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze americana, Pnas, coordinata da Andrew Wilson, del dipartimento di Scienze Archeologiche dell’università britannica di Bradford (1). Dopo aver esaminato le tre mummie di bambini risalenti a più di 500 anni fa, che furono scoperte nelle Ande argentine, gli esperti sono giunti alla conclusione che il consumo di entrambe le sostanze era parte del rituale del sacrificio.
Questa pratica aveva un significato spirituale ma anche pratico: rendere le vittime più docili. Nonostante già si sapesse che alcol e cocaina fossero fondamentali nei sacrifici umani degli Inca, le sostanze scoperte nei capelli hanno consentito di scoprire nuovi dettagli su come si preparassero questi rituali.
Un anno prima di essere uccisa l’alimentazione della “Donzella” (così è stata chiamata la mummia di una bambina di 13 anni) era cambiata drasticamente. Nel momento stesso in cui era stata scelta per il sacrificio cominciò ad essere alimentata molto meglio. L’alcol che consumavano si chiamama Chicha, una bevanda derivata dalla fermentazione del mais. Le foglie di coca producevano un effetto calmante, quando veniva masticata insieme con la cenere.
Gli Incas credevano che lo stato di ebrezza permettesse l’accesso al mondo degli spiriti. I sacrifici umani nell’impero Inca sono conosciuti con il nome di “copacocha”. I bambini scelti, di solito, percorrevano lunghe distanze e partecipavano alle cerimonie nella capitale inca Cuzko, prima di dirigersi sulla sommità del vulcano, a 100 chilometri di distanza, dove venivano uccisi.
I corpi dei tre ragazzi, sepolti separatamente, erano stati scoperti in perfetto stato di conservazione nel 1999 presso la cima del vulcano Llullaillaco, sulle vette delle Ande argentine.
Solo recentemente però le mummie sono state analizzate in maniera approfondita e l’analisi dei capelli della ragazza tredicenne e del bambino di 5 anni ha permesso di ricostruire i loro ultimi mesi di vita.

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(1) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI
PRO-BERGOGLIANI SULLA PACHAMAMA: I SACRIFICI UMANI

by Max Tex 16 agosto 2020

https://www.facebook.com/groups/266287024711787/permalink/303324044341418

(2) Archaeological, radiological, and biological evidence offer insight into Inca child sacrifice, Andrew S. Wilson, ET AL.PNAS August 13, 2013 110 (33) 13322-13327; https://www.pnas.org/content/110/33/13322

(3) CENSURA IN ARRIVO CONTRO IL PICCOLO RESTO!, by Max Tex, Proselitismo della Scienza, https://www.proselitismodellascienza.it/2020/11/11/censura-in-arrivo-contro-il-piccolo-resto/?fbclid=IwAR0dmvKnkbj39HqYEVdbsGn9M0pR_nbqfnkyeAPk-gcX8J5OA4kJBGh7Uy8

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SAN MARTINO PRIMO PAPA, CAMPIONE DELLA FEDE!

Dalla catechesi di Don Alessando Minutella

Martino (600 Todi, 16 settembre 655 Cherson, Sebastopoli) fu campione unico della fede e combatte’ con tenacia e impegno massimi l’eresia. Da lui vista come impresa criminale e satanica. Non a caso, poiche’ da sempre come afferma Gesu’ stesso, allora come al presente, gli eretici sono seguaci di satana e percio’ anticristi e feroci persecutori dei veri cristiani! Eretici che Martino decise di combattere con la sola arma della sapienza teologica ma con la massima fermezza. Quindi evitando, in accordo con la scrittura, qualunque dialogo, compromesso o promiscuita’ con gli eretici. Questi furono i nobili principi di Martino!
Alla morte del papa Teodoro, nel luglio del 649 fu eletto papa. La primissima delle sue preoccupazioni fu quella di combattere l’eresia monoteita (uno sviluppo dell’arianesimo). Contro i consigli di parte dei suoi collaboratori (ma non di Massimo il Confessore, cui il crudele Costante II fara’ tagliare la lingua e le mani per non aver voluto abiurare in favore dell’eresia monoteita) nello stesso anno indisse un Concilio apposito, il Sinodo Lateranense (5-31 ottobre 649). Il concilio emana due documenti:
  1. Condanna dell’imperatore Costante II (per la sua eresia monoteita)
  2. Condanna dell’eresia
Inizia subito la via crucis di Martino I papa. Costante II studia l’omicidio del papa architettando un escamotage per ucciderlo. Invia una delegazione guidata dall’Esarca (governatore) Olimpio che incontra papa Martino.
Olimpio chiede di poter assistere alla messa del papa (la liturgia al tempo era ancora indivisa). Il Santo padre si reca per la celebrazione alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel momento della consacrazione il sicario va per pugnalare il papa. Ma in quell’istante entra una luce abbagliante da uno dei finestroni dell’abside che fa tramortire il sicario!
Non basta. Costante II (che fara’ una fine tremenda morendo a soli 38 anni avvelenato col sapone da un sicario inviato dal figlio!) architetta un secondo piano inviando a Roma una nuova missione omicida.
Ma questa volta i fedeli romani sono preparati a difendere papa Martino, schierandosi numerosi e ben armati a guardia del palazzo apostolico. Teodoro per uccidere il papa deve organizzare quindi un bliz armato. Ne nasce un combattimento sanguinoso. Che papa Martino fa smettere consegnandosi a Teodoro!
Martino viene arrestato e sottoposto ad angherie di ogni genere da Teodoro. Ma dopo sofferenze indicibili giunge alla fine ancora vivo ma gia’ duramente provato alla corte imperiale di Costante II che lo mette in carcere per tre mesi! Nel 653 viene imbastito a Costantinopoli un processo-farsa che lo condanna:
1) a camminare nudo attraverso Costantinopoli!
2) alla condanna a morte!
2) ai lavori forzati prima della morte in Crimea (Sebastopoli).
Dopo aver subito un umiliazione simile a quella di Cristo, costretto a percorrere nudo, sotto gli insulti e le percosse degli sgherri, il centro di Costantinopoli, il 10 agosto 654 viene costretto ad abdicare al papato. Viene quindi portato a Cherson, presso Sebastopoli. Li’ dopo un anno di esilio muore di stenti. E’ il 16 settembre 655. I fedeli cristiani del posto riconoscono pero’ la sua santita’ e costruiscono in suo onore una grande basilica dove viene sepolto il suo corpo. I crociati della prima crociata recupereranno le sue spoglie portandole a Roma (Basilica SS Silvestro e Martino).

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Triduo alla SS. Vergine del Rosario di PompeiI

FRATELLI E SORELLE, PREGHIAMO CON TANTA FEDE, COME CI HA CHIESTO IL NOSTRO AMATO PADRE ALESSANDRO!AVANTI CON MARIA!

I – Vergine Immacolata e Regina del Rosario, tu in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e Madre sull’antica terra di Pompei, soggiorno di morti pagani. E da quel luogo, dov’erano adorati gl’idoli e i demonii, tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi da per tutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! da quel trono, ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni ed abbi pietà di me, che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati anche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di misericordia: “Monstra te esse Matrem“, mentre che io con tutto il cuore ti saluto e ti invoco mia Sovrana e Regina del santissimo Rosario. Salve Regina…

II. Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l’anima mia ti venera tra gemiti ed affanni ond’è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni, in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a te, che ti sei degnata di eleggere dimora le campagne dei poveri ed abbandonati contadini. E là, rimpetto alla città e all’anfiteatro dai gentileschi piaceri, ove regna silenzio e ruina, tu come Regina delle vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare da ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio. Deh! ti muovi alfine a pietà di quest’anima mia che giace avvilita nel fango. Miserere di me, o Signora, miserere di me, che sono oltremodo ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu che sei l’aiuto dei cristiani, traimi da queste tribolazioni, in cui verso miserevolmente. Tu, che sei la vita nostra, trionfa della morte, che minaccia l’anima mia in questi pericoli in cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute. Salve Regina…

III. Ah! il sentire che tanti sono stati da te beneficati solo perché sono ricorsi a te con fede, m’infonde novella lena e coraggio d’invocarti a mio soccorso. Tu già promettesti a san Domenico che chi vuol grazie, col tuo Rosario le ottiene: ed io col tuo Rosario in mano ti chiamo, o Madre, all’osservanza delle tue materne promesse. Anzi tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli ad onorarti nel tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e t’invoco: Madre mia, Madre cara, Madre bella, Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi, chè il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina. Salve Regina…

IV. E chi altri mai ho io a ricorrere, se non a te, che sei il sollievo dei miserabili, il conforto degli abbandonati, la consolazione degli afflitti? Oh! io te lo confesso, l’anima mia è miserabile, gravata da enormi colpe merita di ardere all’inferno, indegna di ricevere grazie. Ma non sei tu la speranza di chi dispera, la grande mediatrice tra l’uomo e Dio, la potente nostra avvocata presso il trono dell’Altissimo, il rifugio dei peccatori? Deh! solo che tu dica una parola in mio favore al tuo Figliuolo, e degli ti esaudirà. Chiedigli dunque, o Madre, questa grazia di cui ho tanto bisogno (si chiede la grazia che si vuole ottenere). Tu sola puoi ottenermela: tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, tutta la vita mia. Così spero e così sia. Salve Regina…

V. O Vergine e Regina del santo Rosario, tu che sei la Figlia del Padre celeste, la Madre del Figliuol divino, la Sposa dello Spirito Settiforme, tu che tutto puoi presso la SS. Trinità, devi impetrarmi questa grazia cotanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna (si esponga la grazia che si vuole ottenere); te la domando per la tua immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudii, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua passione, per la sua morte di croce, per il Nome suo santissimo, per il suo preziosissimo Sangue; te la domando infine per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei stella del mare, signora potente, mare di dolore, porta del paradiso e madre di ogni grazia. In te confido, da te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Così sia. Salve Regina.

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DAVVERO LA CENSURA E’ IN ARRIVO CONTRO IL PICCOLO RESTO?

ATTACCO CON IL PRETESTO DELLA PACHAMAMA

L’evento riguarda le affermazioni oltraggiose da parte di un certo dott. Gualtiero Valeri, padovano, sedicente ambasciatore della cultura per l’Ecuador e sedicente docente universitario (1). Il quale, a suo dire (ma la credibilita’ della sua affermazione e’ largamente dubbia), avrebbe, a suo dire, intrapreso un’iniziativa diplomatica nei confronti di pretese “infamanti affermazioni” contenute in un post su pachamama pubblicato ieri su FB da Don Alessando Minutella. Costui affermerebbe di aver presentato, o di accingersi a farlo, denuncia al governo italiano per far rimuovere il post!

EVENTO DA RIDIMENSIONARE

Si tratta davvero (come forse era lecito temere) del tentativo di attuare una censura nei confronti del Piccolo Resto? O piuttosto affermazioni di uno sprovveduto in cerca di notorieta’ , forse anche eventualmente su suggerimento di qualche altro, altrettanto sprovveduto, appartenente alla cerchia della falsa chiesa?
Cominciando ovviamente dall’obbiettivo piu’ prevedibile, ovvero il tentativo di censurare il nostro Don Alessandro Minutella.
Tuttavia gia’ a prima vista la natura rozza, se non addirittura paradossale, della strampalata uscita del Valeri emerge con chiarezza. Quali sarebbero infatti le supposte “infamanti affermazioni” da parte del sacerdote Don Alessando Minutella? Si tratta di informazioni universalmente ben note da tempo e condivise anche dalla comunita’ scientifica, riguardo la cosiddetta “pachamama” .
Si tratta, nel caso quest’ultima, di una ben conosciuta divinita’ pagana della religione Inca, dai tratti chiaramente satanici. Infatti e’ ben noto che in Peru’ e’ altrove nella regione panamazzonica durante il periodo pre-colombiano alla stessa pachamama venissero offerti crudeli sacrifici umani di bambini (in proposito esiste una documentazione scientifica inoppugnabile). Come sarebbe quindi mai possibile negare che si tratti di una divinita’ pagana appartenente al pantheon della religione Inca, che questa divinita’ ricevesse sacrifici umani, che la stessa, per il suo carattere satanico, sia in evidente contrapposizione alla Beata Vergine Maria della Chiesa Cattolica, e che la stessa pachamama sia stata oggetto di riti idolatri presenziati da JM Bergoglio in Vaticano il 4 ottobre 2019?
Gia, come dunque sarebbe possibile? Solo uno sprovveduto o un calunniatore potrebbero negare l’evidenza!
Che comunque tutti i membri del Piccolo Resto condannano e si ripromettono di denunciare pubblicamente!

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(1) e docente di informatica presso l’Universita’ del Canton Ticino, Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, nocnhe’ cavaliere dell’Ordine di Malta.

(2) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI
PRO-BERGOGLIANI SULLA PACHAMAMA: I SACRIFICI UMANI
, by Max Tex 16 agosto 2020

https://www.facebook.com/groups/266287024711787/permalink/303324044341418

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SAN MARTINO “spacca idoli” CONTRO L’IDOLATRIA! (Rappresentato con l’oca di fianco, in quanto scelto vescovo dalle oche!

Commento di Max Tex alla Catechesi di Don Alessandro Minutella.

San Martino, primo santo non martire, quindi pastore, popolare in tutta Europa (ma specialmente in Francia)! Nato nel 316 o 317 in Pannonia (Ungheria) da genitori pagani poi divenuti ariani.

Perche’ val la pena citare San Martino, anche a prescindere dalla sua ricorrenza di oggi nel calendario religioso? Per la sua furia distruttrice degli idoli! Che prendeva a colpi d’ascia davvero micidiali (essendo stato per vent’anni centurione romano). Furia che dovrebbe rinascere al giorno d’oggi!

E c’e’ un’altra connessione importante con il nostro tempo. Infatti anche all‘inizio del quarto secolo c’e’ una grave crisi della Chiesa Cattolica. Che infatti si trova messa quasi completamente sotto scacco dall’arianesimo, la stessa eresia che, incidentalmente, i vescovi nostri contemporanei in prevalenza massoni, hanno inteso rievocare per esclusivi fini distruttivi e addirittura satanici. Moltissimi vescovi sono infatti, allora come adesso, seguaci di Ario. Con cio’ mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa della Chiesa. Solo un santo, come San Martino, puo’ sovvertirne le sorti!

L’INFANZIA DI MARTINO

Il papa’ (di Martino) e’ ufficiale romano e vorrebbe chiamarlo Marte (ma rinuncia e lo chiama appunto Martino).

Quando ha dieci anni la famiglia si trasferisce a Pavia dove di nascosto dai genitori frequenta i cristiani.

LA CARRIERA MILITARE E L’EPISODIO DEL MANTELLO

Il papa’ se ne accorge e si frappone facendolo arruolare nell’esercito romano e mandandolo ad Amiens in Gallia (dove si verifichera’ anni dopo il famoso episodio della cappa di San Martino).

Ed ecco appunto l’episodio in questione. Ormai soldato di professione da circa vent’anni (ha quindi circa trent’anni), l’undici novembre del 346 o 347 in Gallia dove si trova fa freddo e nevica. Un mendicante gli chiede aiuto (ha freddo ed e’ senza mantello). Contro le norme severe dell’esercito romano Martino decide di soccorrerlo proprio dividendo in due il proprio mantello d’ordinanza per darne meta’ al povero. Si tratta di una grave violazione della disciplina militare ma Martino non esita a mettere a repentaglio la propria carriera militare. E’ lo Spirito Santo che lo guida!

La notte seguente San Martino sogna Gesu’ che di fronte al coro degli angeli gli annuncia solennemente che il suo gesto e’ stato glorificato in cielo e per questo sara’ ricordato nei secoli dei secoli venturi! Si tratta di un privilegio enorme! Ma qual’e’ la ragione? Quella di aver anteposto la misericordia al rispetto delle severe norme militari, un vero esempio emblematico di EROISMO DELLA FEDE!

Il mattino seguente San Martino al risveglio trova il suo mantello (cappa) miracolosamente di nuovo intero! Mentre quello stesso giorno e per alcuni giorni seguenti torna a splendere il sole e con esso la temperatura mite dell’estate! E’ proprio l’estate di San Martino istituita da Dio per ricordare il suo gesto!

Alla morte di San Martino per ricordare il famoso episodio verra’ percio’ costruita una chiesetta detta appunto da quel momento “cappella” (e “cappellani” i suoi sacerdoti) dove sara’ custodita la reliquia del suo famoso mantello (cappa). Questa e’ infatti proprio l’origine storica dei nomi “cappella” e “cappellano” (che infatti indica un sacerdote militare)!

LA CARRIERA ECCLESIASTICA

L’anno dopo Sant’Ilario di Poitier lo battezza e lo fa chierico e esorcista! Martino detto “spaccaidoli” va in giro nei boschi da solo appunto per distruggere gli idoli ed evangelizzare i pagani!

Per questo va da solo di villaggio in villaggio in Gallia. La prima cosa che fa quando giunge in un villaggio e’ quello di spaccare con l’ascia gli idoli!

La sua fama (legata alla distruzione degli idoli da parte di Martino) giunge sino a Roma! In seguito a cio’ il proconsole romano di Gallia lo fa incarcerare, fustigare e espellere dal territorio della Gallia!

A questo punto va a Milano. Ma Gesu’ gli appare in sogno e gli chiede di convertire i genitori nel frattempo divenuti ariani. Riesce a farlo con la madre ma non il padre (probabilmente ci riuscira’ in seguito, visto il comando cui non poteva mancare di certo!).

Nel frattempo viene pero’ espulso anche dal Milano, per intervento dell’allora vescovo della stessa citta, eretico ariano e nemico mortale di Martino. E’ infatti l’epoca della massima diffusione dell’arianesimo che Martino combatte con tutte le sue forze (e il vescovo eretico lo sa bene!).

Torna quindi in Gallia (nel frattempo e’ scaduta la proscrizione al suo rientro) dove fonda un monastero (ed e’ gia’ in fama di santita’). Ma allo stesso tempo continua la sua incessante attivita’ di evangelizzazione e quindi a spaccare gli idoli!

In un famoso episodio miracoloso, mentre attraversa un villaggio pagano viene sfidato dallo stregone locale a restare sotto un albero pieno di idoli pagani che viene abbattuto dallo stesso stregone. Mentre l’albero precipita al suolo la sua caduta si arresta parzialmente cosi da lasciare del tutto illeso Martino! Si tratta di un evento prodigioso! A seguito di cio’ l’intero villaggio, incluso lo stregone, si converte immediatamente al cristianesimo! (2)

MARTINO VESCOVO DI TOURS

A Tours intanto per la sua fama Martino viene acclamato vescovo dal popolo, ma i vescovi lo rifiutano! Ma i cristiani insistono. Martino viene a saperlo e incredibilmente scappa (non vorrebbe diventare vescovo)! Si nasconde quindi nell’aia di una fattoria in mezzo alle oche. Mentre e’ acquattato tra le oche, tuttavia queste si mettono a starnazzare, rivelando cosi a tutti coloro che lo cercavano il suo nascondiglio!

Martino viene immediatamente sequestrato e a viva forza creato vescovo (lo sara’ per ben 26 anni senza pero’ rinunciare alla vita ascetica e all’evangelizzazione dei pagani).

Quando muore il suo corpo viene portato a Tours dove avverra’ il suo funerale solenne cui parteciperanno tutti i suoi fedeli! (ved. Venanzio Fortunato, Vita di San Martino).

LE SUE RELIQUIE DISPERSE

Il diavolo, che durante tutta la vita di Martino e’ stato cacciato ovunque dai suoi riti esorcisti, si vendica dopo la sua morte tormentando il corpo di San Martino e la sua sepoltura. All’epoca della riforma di Lutero, i protestanti pieni di odio verso il cristianesimo e in particolare il culto delle reliquie dei santi, distruggeranno la chiesa di Tours e le reliquie di San Martino ivi custodite dandovi fuoco! Durante la rivoluzione francese anche la poca cenere rimasta del corpo di San Martino verra poi dispersa dai fanatici atei illuministi nel fiume omonimo!

NOTIZIA IMPORTANTE!

Un tale (diplomatico dell’America Latina) avrebbe ricevuto informazioni in merito a “infami affermazioni” contenute in un post su pachamama scritto da Don Alessando Minutella. Lo stesso diplomatico o presunto tale, dopo aver profferito incredibili e gravissimi insulti allo stesso Don Alessandro Minutella, affermerebbe di aver presentato denuncia al governo italiano per far rimuovere il post!

Si tratta di affermazioni da parte del sedicente diplomatico di indicibile, insopportabile e oscena menzogna, nonche’ oltraggioso insulto personale, che tutti i membri del Piccolo Resto condannano e si ripromettono di denunciare pubblicamente!

Adesso basta! Basta con pachamama e i vergognosi riti idolatrico-satanici in San Pietro! Vergogna ai barbari pagani che li hanno promossi! Vergogna, disprezzo e condanna morale per tutti i proseliti, sostenitori e complici di questa blasfemia anticristica!

LA CONNESSIONE CON SAN MARTINO?

La distruzione degli idoli a colpi d’ascia!

Infatti, gloria e onore a chi sradichera e distruggera’ il sacrilego albero di pachamama! Si tratta dello stesso albero piantato nei giardini vaticani durante l’infame rito sacrilego e blasfemo di presenziato dallo stesso cardinale JM Bergoglio!

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(1) Catechesi di Don Alessandro Minutella

https://www.facebook.com/radiodominanostra/videos/3639035459488936

(2) Ricorda l’evangelizzazione di San Patrizio nei villaggi irlandesi ancora pagani. Le conversioni erano istantanee e complete per tutto il villaggio, quanto lo stregone o il capo del villaggio si convertivano.
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1 -APOCALISSE DI SAN GIOVANNI (PER IL PICCOLO RESTO) – INTRODUZIONE

IL MESSAGGIO PER IL PICCOLO RESTO

Qual’e’ il messaggio dell’Apocalisse e cosa intende dire Gesu’ Cristo alla Chiesa e al mondo contemporanei? Ma soprattutto qual’e’ il particolare messaggio indirizzato al Piccolo Resto della Chiesa Cattolica che vuole additarci?

I commenti che seguono, distinti per capitoli (in alcuni casi per sezioni), si basano e hanno come fonte bibliografica principale il ciclo di catechesi svolto da Don Alessandro Minutella sul testo dell’Apocalisse di San Giovanni.

Lo scopo che ci prefiggiamo e’ quello di accompagnare l’autore stesso, Giovanni, nella cronaca dettagliata della visita (o viaggio) spirituale del paradiso da lui sperimentata – secondo la sua stessa affermazione – mentre si trovata, ormai anziano, presso l’isola greca di Pathmos, probilmente attorno agli anni 90-95 d.C. Si tratta di un’esperienza che l’autore descrive come vissuta in stato d’estasi onirica (un sogno), e descritta come un vero e proprio “viaggio spirituale”, la cui cronaca si realizza in una serie di eventi ben distinti e caratterizzati.

TESTIMONI E COMPARTECIPI

Qual’e’ il nostro massimo desiderio? Di poter seguire passo passo il viaggio di Giovanni. Stando al suo fianco, come testimoni e compartecipi degli eventi.

Cerchiamo a questo scopo di rivivere e condividere gli accadimenti descritti nel suo racconto, incluse le esperienze, reazioni e sentimenti da lui vissuti. Per tentare di meglio comprendere il racconto ci avvaliamo della vasta letteratura disponibile, nonche’ della tradizione del Depositum Fidei della Chiesa Cattolica.

Potremo davvero riuscirci? Si tratta con ogni evidenza di un’impresa ardua che accompagna la catechesi di Don Alessandro Minutella (il nostro essendo il punto di vista dei fan se volete!). E’ infatti un viaggio nel trascendente, ovvero nel mondo spirituale del Paradiso, che per definizione va oltre qualsiasi descrizione razionale!

A priori sembrerebbe un compito impossibile.

Tuttavia qualche speranza ce l’abbiamo. Una e’ quella dell’aiuto unico ed esclusivo e capace di farci superare qualunque ostacolo (ogni sfida diventa possibile!) fornitoci dello stesso Gesu’ Cristo, il Kyrios e Messia trionfante! L’altra e’ quella dell’ausilio amorevole di Maria, Virgo Sancta Generalissima, che vuole tutti i membri del Piccolo Resto da Lei stessa creato, quali suoi discepoli fedeli, consapevoli e pronti per la battaglia!

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IL CULTO DELLE RELIQUIE

Ecco le notizie interessantissime forniteci oggi da Don Alessandro Minutella (omelia del 5/11/2020).

Le reliquie dei santi e soprattutto dei martiri, in epoca patristica, venivano raccolte dai cristiani per le loro funzioni:

1) liturgica (perche’ su di essere pregavano e svolgevano riti)

2) taumaturgica (curavano i malati e scacciavano i demoni)

3) di intercessione (perche’ intercedevano nelle preghiere)

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PS – Non possiedo reliquie, ma le mie reliquie personali sono le sculture sacre di cui mi innamoro!

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ULTIME NOTIZIE SULLE CURE CONTRO COVID-19

Dopo l’Italia anche in Germania i medici hanno confermato che il covid-19 si manifesta come “coagulazione intravascolare diffusa” (trombosi).


TERAPIA CONSIGLIATA CONTRO COVID-19

Il suo trattamento sono antibiotici, farmaci antinfiammatori e anticoagulanti:


Aspirina 100 mg (anti infiammatorio)
apronax o paracetamolo (anticoagulante)


MOTIVAZIONE


Il Covid-19 ha dimostrato di addensare il sangue, stimolando una persona a sviluppare la trombosi. Poiche’ il sangue non è saturo di ossigeno, tende ad addensarsi, il flusso nel cuore e nei polmoni rallenta, la persona non riesce a respirare e muore rapidamente.

PREVENZIONE


Il gel antibatterico e il biossido di cloro funzionano.