Categorie
LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

LA RICERCA DELLA VERA FEDE – PARTE SECONDA: ESISTE UN CRITERIO RAZIONALE PER STABILIRE SE IL CRISTIANESIMO E’ LA VERA FEDE IN DIO?

1 – PREMESSA FILOSOFICO/LOGICA

Abbiamo visto (Parte prima) che in base a Platone e Aristotele se il Dio/Demiurgo esiste necessariamente e’:- unico ed anche- onnipotente- omnisciente- eterno.Inoltre deve necessariamente coincidere con:
– il creatore dell’universo e di tutto il creato (ovvero di essere “il Verbo”)
– il “soffio” della vita nell’universo e nell’uomo (ovvero di essere lo “Spirito” della vita stessa).
Inoltre, per il Dio/Demiurgo deve valere necessariamente il Principio di non Contraddizione a due vie di Aristotele. Tale principio’ infatti e’ indispensabile affinche’ il Dio/Demiurgo possa distinguere il vero dal falso, nonche’ distinguere la contraddizione tra vero e falso,
Cio’ include altresi’ la distinzione tra il bene dal male che la loro mutua contraddizione. Solo cosi’ infatti il Dio/Demiurgo puo’ essere davvero omnisciente, ovvero in grado di decidere se:- qualunque frase logica e’ vera o falsa;- qualunque azione dell’uomo sia buona o malvagia.

2 – PREMESSA LOGICO/SCIENTIFICA

Tuttavia , in base alla logica matematica, alla matematica e alla fisica quantistica, per l’uomo vale soltanto il Principio di non Contraddizione a tre vie (3-WAY PNC) secondo il quale “qualunque proposizione logica puo’ essere vera a falsa o indecidibile, le tre possibilita’ essendo mutuamente esclusive”.

3 – LE RELIGIONI MONOTEISTICHE

Sorge quindi il problema quali religioni soddisfino alle due premesse, ovvero quella filosofico/logica e quella logico/scientifica. Notiamo innanzitutto che la validita’ della prima premessa esclude manifestamente tutte le religioni atee, ovvero che non riconoscono l’esistenza di un Dio/Demiurgo, nonche’ quelle politeistiche. Queste includono in particolare il Modernismo Teologico, la filosofia del Buddismo e la religione dei testimoni di Geova (ved. Post REFUTAZIONE DEL MODERNISMOhttps://www.facebook.com/100000069109306/posts/2906911329321142/?sfnsn=mo FILOSOFIA DEL BUDDISMO E SUA REFUTAZIONE RAZIONALEhttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2949382061740735&id=100000069109306&sfnsn=mo TEOLOGIA DEI TESTIMONI DI GEOVAhttps://m.facebook.com/story.php? )Notiamo invece che la Premessa Filosofico/Logica e’ soddisfatta almeno apparentemente da tutte le religioni abramitiche, Resta peraltro escluso l’Islam che non soddisfa il Principio di non contraddizione di Aristotele (ved. Post REFUTAZIONE RAZIONALE DELL’ISLAMhttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2852828654729410&id=100000069109306&sfnsn=mo ).4 – IL PROBLEMA DELLA CONSISTENZA TRA RAGIONE E FEDE Resta quindi da analizzare esplicitamente il caso delle religioni abramitiche, e in particolare quali tra queste il Cristianesimo e l’Ebraismo. Notiamo che per entrambe la Premessa filosofico/religiosa e’ soddisfatta. Infatti in particolare:1) Nel Cristianesimo il Verbo e’ Gesu Cristo stesso mentre nell’Ebraismo e’ Il Messia e il Figlio di Dio.2) Nel Cristianesimo il “soffio”(“rauch”) di Dio e’ lo Spirito Santo mentre nell’Ebraismo e’ chiamato invece “Spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore” (Is 11,2-4). Esaminiamio ora la consistenza con la Premessa Logico/Scientifica. Cio’ significa che dovrebbe necessariamente essere soddisfatto anche il criterio razionale della vera fede, in base al quale la scienza – ovvero il ragionamento razionale – e la vera fede risultino non essere in mutua contraddizione (questo e’ cosiddetto il criterio di consistenza tra ragione e fede).

5 – IL CRISTIANESIMO E’ CONSISTENTE CON IL PRINCIPIO DELLA CONTRADDIZIONE A TRE VIE (3-WAY) PNC?

Abbiamo visto come il Principio di non Contraddizione nella formulazione dovuta ad Aristotele conduca necessariamente alla contraddizione tra ragione e fede e quindi all’ateismo filosofico (*).. Al riguardo vedansi le discussioni nei post:
LA FILOSOFIA DELL’ILLUMINISMO

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2908377869174488&id=100000069109306&sfnsn=mo

REFUTAZIONE DELL’ILLUMINISMO

https://www.facebook.com/100000069109306/posts/2908396805839261/?sfnsn=mo

Peraltro, tale contraddizione non emerge se utilizziamo il 3-WAY PNC (vedasi al riguardo il post PHILOSOPHICAL BASIS AND REFUTATION OF ATHEISM

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2913050712040537&id=100000069109306&sfnsn=mo ).

La domanda da porsi e’ quindi se il Cristianesimo possa essere o meno effettivamente consistente con il Principio a 3 vie (3-WAY PNC).

5.1 – IL CONCETTO DI VERO E FALSO NEL CRISTIANESIMO

Questo richiede in particolare di verificare se e come il concetto di verita’(=vero) sia esplicitamente stabilito nella teologia cristiana. Di fatto nel Vangelo ci sono molti riferimenti al concetto di verita.Secondo la concezione specificamente cristiana della verità, questa e’ “ontologica” cioe’ e’ una realta’ autonoma che esiste di per se’. Un caso particolare di verita’ e’ rappresentato dalla stessa Persona:di Gesù Cristo. Questa interpretazione è suffragata da diversi passi evangelici, ad esempio: «Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. Gli dice Pilato: “Che cos’è la verità?”. E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: “Io non trovo in lui nessuna colpa”» (Gv 18, 37 – 38). O ancora: «Gli disse Tommaso: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità, e la vita”» (Gv 14,6).Ma l’autore che ha approfondito di più il tema della verità e che ha fortemente messo in risalto la sua relazione col mistero di Cristo è indubbiamente San Giovanni. Per l’autore del quarto vangelo, Gesù è innanzitutto il Rivelatore del Padre. L’evangelista descrive la sua missione nei seguenti termini: “Colui che viene dal cielo è superiore a tutti, e attesta ciò che ha veduto e udito; eppure nessuno accetta la sua testimonianza” (3, 31-32). E Gesù stesso dichiara ai Giudei di Gerusalemme: “Io vi ho proclamato la verità, quale io l’ho udita da Dio… Ma a me, che vi dico la verità, non credete” (8, 40-45). Se l’idea di rivelazione è tanto centrale per San Giovanni, si capisce bene come egli abbia scritto nel prologo: “La legge fu data da Mosè; la grazia e la verità (la pienezza della rivelazione) venne a noi in Gesù Cristo” (1, 17).Il testo fondamentale si trova nei discorsi di Gesù all’ultima Cena: “Io sono la via, la verità e la vita” (14, 6). Gesù si chiama la verità e usa qui il linguaggio della tradizione biblica e giudaica in cui la “verità” è un messaggio di salvezza, la parola di rivelazione: egli è dunque la verità, in quanto egli, l’uomo Gesù, è per noi la pienezza della rivelazione. Approfondire la verità cristiana vuol dire: approfondire il mistero di Cristo, scoprire sempre più, nel processo stesso della nostra fede, che egli, l’uomo Gesù si manifesta a noi come Figlio di Dio; così Cristo è per noi anche la vita, perchè nella comunione con lui partecipiamo alla vita di Dio. In questo sta tutto il senso della vita cristiana.Il Catechismo della Chiesa cattolica afferma che: «In Gesù Cristo la verità di Dio si è manifestata interamente. “Pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14), egli è la “luce del mondo” (Gv 8,12), egli è la Verità [Gv 14,6]. “Chiunque crede” in lui non rimane “nelle tenebre” (Gv 12,46). Il discepolo di Gesù rimane fedele alla sua parola, per conoscere la verità che fa liberi [Gv 8,32 ] e che santifica [Gv 17,17]. Seguire Gesù, è vivere dello “Spirito di verità” (Gv 14,17) che il Padre manda nel suo nome [Gv 14,26] e che guida alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Ai suoi discepoli Gesù insegna l’amore incondizionato della verità: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no” (Mt 5,37)».Quindi l’implicazione ovvia di questo concetto di verita’ e’ che il suo opposto e’ il falso. Ed entrambi si applicano manifestamente a Dio=Verita’, Pertanto i predicati “vero” e “falso” soddisfano necessariamente al Principio della Non Contraddizione a due vie di Aristotele.

5.2 – IL CONCETTO DI VERO E FALSO IN FISICA QUANTISTICA E IN MATEMATICA

La nozione di verita’ sopra indicata, peraltro, non puo’ applicarsi alle scienze naturali (fisica, matematica, chimica, biologia, economia, ecc.). Sebbene Newton e l’Illuminismo abbiano tentato di applicare il Principio della Non Contraddizione sia alla filosofia che alla fisica il concetto di verita’ cominciò a entrare in crisi con l’avvento del pensiero moderno, (Cartesio) e dell’empirismo dall’altra (soprattutto George Berkeley e David Hume), di escludere dall’orizzonte della verità tutto ciò che non potesse essere dimostrato logicamente, o verificato sperimentalmente. Questa nuova concezione di verità sarà poi fatta propria in particolare dal positivismo ottocentesco.Tuttavia e’ con l’avvento della fisica quantistica, ovvero della meccanica quantistica (1927) e piu’ recentemente della gravita’ quantistica (1958), che il concetto di verita’ ha preso un preciso significato dal punto di vista fisico. Precisamente il concetto il verita’ ha perso il significato ontologico originale ma e’ venuto a coincidere in tale contesto con quello di misurabilita’ associata ad un’osservabile di sistema quantistico di particelle. Per esempio consideriamo la posizione r =(r^k) di una particella quantistica. Questo osservabile non e’ deterministico e pertanto non ha necessariamente un valore unico quanto viene misurato. Pertanto anche se il suo “valore di aspettazione” (o valor medio quantistico) e’ unico, la sua deviazione standard (che determina l’errore di misura) e’ non nulla. Questa osservabile, per questo motivo, puo’ essere denominata come “stocastica”. Generalmente per arbitrari sistemi quantistici e’ sempre possibile possibile distinguere tre tipi di osservabili quantistiche:

1) stocastiche

2) deterministiche

3) indeterminate (o indecidibili)

In particolare il caso 2) corrisponde ad un’osservabile che abbia deviazione standard nulla (cosa che succede se un’osservabile ammette/possiede uno spettro discreto di autovalori); mentre il caso 3) si ha quando per un’osservabile la sua deviazione standard tende all’infinito. In questo caso infatti il suo errore di misura non e’ definito (ovvero lo stesso errore diventa arbitrariamente grande).In conclusione, si ha che:-se un’osservabile e’ deterministica essa ha una misura unica (misura unica=“frase vera”)-se un’osservabile e’ stocastica essa non ha una misura unica (misura unica=“frase falsa”)-se un’osservabile e’ indeterminata (indecidibile) allora la sua misura e’ indeterminata (misura unica=”frase indeterminata”).Il parallelo in logica matematica (v. teorema di Goedel, 1930) e’ che proposizioni logiche riguardanti modelli matematici (insiemi di assiomi matematici) possono essere rispettivamente:- proposizioni logiche vere- proposizioni logiche false- proposizioni logiche indecidibili.Quindi possiamo concludere che i punti di vista fisico e matematico coincidono dal punto di vista logico nel senso che si ha una classificazione a tre vie in entrambi i casi. In tale contesto il concetto di verita’ si realizza mediante quello di misurabilita’ quantistica (in fisica) o dimostrabilita’ (rispettivamente in logica matematica). In particolare ne segue che dal punto di vista matematico il teorema di Gödel si puo’ quindi interpretare come prova che esistono frasi logiche che restano indecidibili, ovvero non sono necessariamente vere o false.

5.3 – VALIDITA’ DEL PNC A TRE VIE PER IL VANGELO DI GESU’ CRISTO

Si tratta quindi di esaminare la compatibilita’ dei due principi della non contraddizione. Precisamente occorre dimostrare che il PNC a due vie implica necessariamente quello a tre vie.Infatti si ha manifestamente che ogni frase vera o falsa secondo il primo principio e’ anche vera o rispettivamente falsa anche per il secondo.La conclusione e’ quindi che il Vangelo di Gesu’ Cristo necessariamente soddisfa anche al criterio razionale fornito dallo stesso PNC a tre vie della fisica e della matematica! Alla domanda “ESISTE UN CRITERIO RAZIONALE PER IDENTIFICARE LA VERA FEDE IN DIO?” possiamo rispondere che la fede in Gesu’ Cristo non ‘e’ in contrasto con il PNC a tre vie. Quindi se siamo cristiani non vi e’ conflitto tra ragione e fede!Il caso dell’ebraismo verra’ esaminato in un altro documento.

________________________________________________

(*) Vedasi Capitolo I del libro di Joseph Ratzinger , “Introduction to Christianity” (Communio Books, Ignatius Press, San Francisco, first edition 1968, revision 2004).