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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

DOPO GLI INSULTI (GRATUITI) MARCIA INDIETRO DEI “SINE BACULO” – ADESSO VOGLIONO RIDISCUTERE IL VERO RUOLO DI BENEDETTO XVI?

SINE BACULO

Dopo gli insulti di Avvenire (1) a chi aveva espresso dubbi sulla validita’ delle dimissioni di Benedetto XVI, ora il classico cavallo di ritorno (what goes around comes around) che restituisce (con gli interessi) agli inopinati autori degli insulti (2) gli stessi titoli di “sine baculo” e di “canonisti da manicomio“!

LA TALARE BIANCA E IL TITOLO DI PONTEFICE EMERITO

Si tratta soltanto della questione della veste bianca o, come tutti noi sospettiamo, di mettere in questione:

1) il titolo di pontefice emerito ovvero il suo ininterrotto e determinante ruolo come guida teologica e pastorale dei cattolici?

2) il fatto che come Benedetto XVI medesimo ha dichiarato (3) ha deciso di conservare di proposito il “Munus Petrunus” avendo ceduto il solo “Ministerium”, come appunto scritto nella Declaratio?

3) il fatto che sulla base della Costituzione Papale Universi Dominici Gregis (22 febbraio 1996), la sua Declaratio e’ manifestamente invalida?

4) e che pertanto, Benedetto XVI e’ di fatto il solo e unico ancora autorizzato a definirsi pontefice pro-tempore?

Basta ricordare che il 27 febbraio 2013 (conferenza-stampa di padre Federico Lombardi) Benedetto XVI aveva appunto comunicato la sua volonta’ di

“indossare una veste talare bianca (senza mantellina) e di farsi chiamare “Sua Santità Benedetto XVI Papa emerito o Romano Pontefice emerito”.

E che inoltre nella stessa data nell’ultima sia Udienza Generale aveva dichiarato che (3):

chi assume il ministero petrino ..[e’]..“per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo.

IL CAVALLO DI RITORNO

Due sono i sorprendenti interventi sopraggiunti inopinatamente quasi simultaneamente, apparentemente su temi diversi ma in realta’ legati dallo stesso “fil rouge”, cioe’ Benedetto XVI.

Il primo e’ dovuto all’Arcivescovo Giuseppe Sciacca, Segretario della Segnatura Apostolica. Riguarda la sua asserzione che il “Munus Petrinus” (di cui parla la Costituzione Papale Universi Dominici Gregis) e il “Ministerium”  (indicato nella Declaratio di Benedetto XVI) sarebbero in realta la stessa cosa. E che pertanto su questa base, a suo dire, le dimissioni di Benedetto XVI sarebbero regolari.

Il secondo e’ dovuto al Card. George Pell recentemente reinsediatosi in Vaticano dopo la sua assoluzione per false accuse di violenze sessuali.

In un libro di memorie appena pubblicato il Card George Pell ha riflettuto su alcune anomalie sollevate dall’abbandono di Ratzinger visto che continua a indossare l’abito bianco, a firmarsi «Benedictus XVI Papa emeritus», ad abitare «nel recinto di san Pietro», e a farsi chiamare «Santità».

Secondo Pell : «Occorre che i protocolli sul ruolo di un papa che si sia dimesso vadano chiariti. Sebbene il papa in pensione possa mantenere il titolo di papa emerito, dovrebbe essere reinserito nel collegio cardinalizio in modo da essere conosciuto come Cardinale X, papa emerito, non dovrebbe vestire di bianco e insegnare pubblicamente».

LE POSSIBILI SPIEGAZIONI DEGLI ATTACCHI A PPBXVI

Sebbene rimangano ancora oscure le vere ragioni (e soprattutto le finalita’ cui mirano realmente), appare chiaro che i recenti interventi dell’Arcivescovo Giuseppe Sciacca e del Card. George Pell siano stati attentamente coordinati della “REGIA NERA”.
Cio’ al fine di contrastare il PICCOLO RESTO, ora supportato decisamente dal MONS.CARLO VIGANO’ nonche’ dall’autorevolissimo blog di JOSEPH RATZINGER :B16 E G.GÄNSWEIN!

QUALE O QUALI SCOPI?

Una possibilita’ suggerita da alcuni (Don Minutella, Cionci) e’ che i pro-bergogliani essendo vicina la fine di PPBXVI vogliano costringerlo ad abbandonare le vesti bianche che sono il simbolo stesso della sua carica papale. Cio’ per evitare di dover celebrare un funerale a un papa, cosa che smentirebbe di fatto clamorosamente la funzione stessa di Bergoglio.
L’altra, forse concomitante, e’ che lo vogliano costringere al silenzio. Temono infatti specialmente adesso che la falsa chiesa e’ giunta ormai allo scoperto con i suoi piani di dominio massonico del mondo. In ogni caso emerge con chiarezza il vero punto debole della falsa chiesa di Bergoglio: ovvero il loro timore che una qualsiasi iniziativa di opposizione nella chiesa promossa dal Piccolo Resto in collegamento con vescovi e addirittura con Benedetto XVI, possa comprometterne definitivamente l’ascesa.
Infine c’e’ la possibilita’ che si siano accorti che Benedetto XVI e’ piu’ furbo di loro. E che in realta’ si sia tenuto lui tutte le carte buone, pronto a scompaginare i piani eretici della falsa chiesa massonica e mondialista!

Il risultato? Un incredibile successo per la posizione del Piccolo Resto il movimento di cattolici fedeli a Papa Benedetto XVI guidato dalla BVM in persona (la Virgo Sancta Generalissima) tramite un gruppo di sacerdoti ispirati coordinato dal Sac. Don Alessandro Minutella!

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(1) Stranezze a valanga in pagina Tra canonisti latinisti e manicomi, Gianni Gennari 13 giugno 2020, Avvenire: “…la stranezza più grossa in assoluto la trovi, sempre “Libero”, il giorno dopo (p.19) firmata Andrea Cionci. Titolo secco: “Dimissioni scritte male apposta”! In sostanza secondo “il canonista e latinista frà Alexis Bugnolo” quell’11 febbraio 2013 Papa Benedetto nella sua dichiarazione di rinuncia mise “apposta”! un errore di latino, in modo che si possa pensare e dire che la cosa rivelava una incapacità di intendere e volere, e quindi che in fin dei conti quelle dimissioni erano e sono invalide. Benedetto XVI è ancora Papa! ll Conclave successivo è invalido, Papa Francesco è ancora un arcivescovo e cardinale latino americano, e hanno ragione quelli che ancora lo combattono, perché in realtà è un usurpatore… Che dire? Due cose. Follie pure e argomenti che non si reggono in piedi e che in latino si direbbero “sine baculo”, cioè senza bastone di sostegno, plurale di “imbecillus”! Quanto al piccolo errore di latino, poi, se ne sono accorti tutti da subito, e anche qui lo annotavo in un “Lupus” giorni dopo. Ma resta un altro fatto. Libertà di pensiero anche per i canonisti latinisti. Hanno chiuso i manicomi, da noi, e hanno fatto bene!” (https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/stranezze-a-valanga-in-paginatra-canonisti-latinisti-e-manicomi)

(2) “Ora Benedetto torni cardinale”: la strana questione della talare bianca”, Andrea Cionci, 12 dicembre 2020, Libero:

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25518841/cardinale-george-pell-benedetto-xvi-torni-cardinale-questione-talare-bianca.html

(3) Ultima Udienza Generale di Papa Benedetto XVI, 27 febbraio 2013, Dichiarazione di Benedetto XVI:

Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui.

Il “sempre” è anche un “per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio.

http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130227.html