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LA QUESTIONE DEL RAPPORTO ISS DEL 5 OTTOBRE 2021

PREMESSA

Un articolo pubblicato il 21 ottobre 2021 da Il Tempo, a firma Franco Bechis, ha riportato a galla uno dei cavalli di battaglia dei negazionisti della Sars-Cov-2 (o covi-19), ossia quello della classificazione dei decessi dovuti al virus: «Gran pasticcio nel rapporto sui decessi. Per l’Iss gran parte dei morti non li ha causati il Covid», titola il pezzo.

La questione e’ se le conclusioni dello stesso articolo siano corrette, NONOSTANTE LE RIPETUTE ACCUSE DI FAKE NEWS E LE CONSEGUENTI CENSURE DA PARTE DEI SOCIAL NETWORKS!

In altre parole, si tratta di accertare oltre ogni ragionevole dubbio, se dei 130.000 morti totali (ad esclusione, beninteso, di quelli sopravvenuti dopo, e con compravata causa, dovuta alla somministrazione dei vaccini) attribuiti in Italia al Sars-Cov-2 soltanto quelli corrispondenti alla percentuale restante del 6,4%, pari a 8320 morti, sarebbero dovuti ESCLUSIVAMENTE ALLA SOLA INFENZIONE DA Sars-Cov-2.

Intendiamo dimostrare nel seguito che QUESTA E’ PROPRIO LA CONCLUSIONE DEL RAPPORTO ISS DI CUI AL TITOLO! QUINDI LA SCIENZA NON MENTE!

SI TRATTA DEL RAPPORTO ISS DEL 5/10/2021:

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_ottobre_2021.pdf

Le analisi si basano sul seguente campione: «7.910 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche». Gli autori specificano che si tratta di un campione «di tipo opportunistico» e che «rappresenta solo i decessi in soggetti che hanno avuto necessità del ricovero».

I DATI DEL RAPPORTO ISS

Secondo l’Iss [sul campione in esame di 7910 pazienti ] il 65,8% degli italiani che non ci sono più dopo essere stati infettati dal Covid era malato di ipertensione arteriosa, e cioè aveva la pressione alta. Il 23,5% era anche demente, il 29,3% aggiungeva ai malanni diabete mellito, il 24,8% pure fibrillazione atriale. E non basta: il 17,4% aveva già i polmoni ammalati, il 16,3% aveva avuto un cancro negli ultimi 5 anni; il 15,7% soffriva di scompenso cardiaco, il 28% aveva una cardiopatia ischemica, il 24,8% soffriva di fibrillazione atriale, più di uno ogni dieci era anche obeso, più di uno su dieci aveva avuto un ictus, e altri ancora sia pure in percentuale più ridotta aveva problemi gravi al fegato, dialisi e malattie auto-immuni.

ECCO I DATI DEL RAPPORTO ISS:

COSA SIGNIFICA TUTTO CIO?

  1. E’ chiaro che molte delle malattie citate possono essere mortali di per se.
  2. E’ chiaro inoltre che le patologie suddette sono tipicamente di gravita’ tale da rappresentare una causa di morte prossima probabile.
  3. Ma non significa necessariamente che la causa ultima di morte non sia lo stesso Sars-Cov-2.

Alcune di queste patologie, tuttavia, potrebbero essere semplicemente delle complicanze, quindi acquisite dopo l’insorgenza dell’infezione da Sars-Cov-2.

QUALI SONO LE COMPLICANZE DEL SARS-COV-2?

Quello che conta infatti sono le complicanze del Sars-Cov-2. Si veda nuovamente il rapporto ISS:

Emerge quindi che le complicanze non hanno nulla a che fare con la patologie pre-esistenti!

CONCLUSIONE

Non occorre essere esperti dell’ISS per trarre le inevitabili logiche conclusioni:

  1. L’elevato numero di patologie pregresse gravi che emerge da una elevata percentuale del campione (ben 93,6%) lascia supporre che il Sard-Cov-2 sia mortale prevalentemente su soggetti particolarmente predisposti.
  2. Le stesse patologie sono indipendenti dalle complicanze della Sars-Cov-2, quindi non esiste la possibilita’ di dati falsati da errori sistematici dovuti a una errata classificazione delle patologie pre-esistenti.

Non c’e’ quindi alcun dubbio che dei 130.000 morti attribuiti in Italia al Sars-Cov-2 soltanto una piccola percentuale, pari ad una cifra stimata del 6,4% del totale, ovvero corrispondente a una stima di circa 8320 morti, siano dovuti esclusivamente all’azione del solo Sars-Cov-2. Lo stesso Sars-Cov-2, risulta quindi mortale prevalentemente per i soggetti con (molteplici) patologie pre-esistenti.

prof. Massimo Tessarotto
Department of Mathematics and Geosciences University of Trieste, Via Valerio 12, 34127 Trieste, Italy and Research Center for Theoretical Physics and Astrophysics Institute of Physics, Silesian University in Opava, Bezruµcovo n·m.13, CZ-74601 Opava, Czech Republic

Trieste, 25 ottobre 2021.