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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

11 – MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA – CAP.8 (13)-CAP.9(1-12): LA QUINTA TROMBA E L’ATTACCO ALLA FALSA CHIESA

di Max Tex (4 giugno 2020, revisione 5 giugno)

L’arrivo degli angeli che suonano le trombe dell’Apocalisse e’ davvero l’ultimo atto della storia della Provvidenza.

Ma qual’e’ il vero significato degli eventi?Abbiamo assistito all’arrivo delle prime quattro trombe. Il simbolismo ecologico e’ chiaro, con:- l’infuocata devastazione della natura (prima tromba), – la distruzione del mare e l’annientamento della sua vitalita’ (seconda tromba),- l’inquinamento delle sorgenti e dei fiumi, le acqua acide portatrici di morte (terza tromba)- l’oscuramento del sole, della luna e delle stesso, il collasso dell’universo (quarta tromba).Si tratta quindi dell’attacco da parte di Dio proprio alla falsa chiesa che e’ stata costituita sulla Terra soppiantando la vera Chiesa di Cristo!

La falsa chiesa infatti e’ fautrice dell’ecologismo eretico e della pseudocultura ambientalista globale. Falsa chiesa che, tradendo la fede in Dio, ha divinizzato la natura con l’adozione di pseudo divinita’ pagane e sataniche che la simboleggiano e di cui hanno stabilito il culto idolatra!

Si tratta di una cultura subdola, diffusa con astuzia poco a poco, e volta a sostituire il culto nell’unico vero Dio con l’idolo di madre natura.

Curiosamente qualche biblista (Ugo Vanni) nel commentare questi episodi sembra prendere proprio il punto di vista dell’ecologismo eretico.

E di conseguenza interpreta gli eventi distruttivi della natura come risultato dell’azione umana contro la natura che in tal modo viene quasi divinizzata: “Attenti, dunque [..] a non manipolare la natura, a non sciuparla. Se ci accorgiamo di aver imbroccato questa strada, sfruttando indiscriminatamente la natura, fermiamoci, cambiamo strada”.

Analogamente altri (Von Balthasar, (2)) mettono in risalto il ruolo dei numeri nell’Apocalisse come se questo ne aprisse la mente alla comprensione profonda.

Ma non e’ questo il problema!

Si tratta infatti della costruzione da parte dell’uomo della citta’ senza Dio. L’assenza della fede nel trascendente (la cosiddetta “teologia dal basso”(3)) implica infatti la negazione stessa dell’esistenza di Dio.

Cio’ ha portato all’instaurazione della Falsa Chiesa il cui obbiettivo e’ puramente la religione atea dell’ambientalismo, della natura e dell’uomo, dell’ipocrita azione umanitaria e soprattutto della falsa misericordia di Dio.

Ma con cio’ l’apostasia e’ diventata dilagante.

Infatti, negando l’esistenza stessa di Dio ogni possibile peccato e degenerazione infame e’ automaticamente considerato giustificato. Quindi tra gli uomini anche le azioni piu’ oscene e orrende, come omicidio, aborto, adulterio, sodomia, masturbazione, fornicazione, non vengono piu’ considerate peccati ma tutte azioni giustificate. Le trombe sono quindi da parte di Dio soprattutto un avvertimento. Come le 10 piaghe d’Egitto bibliche di cui parla l’Esodo contro il faraone che impediva in ogni modo la salvezza del popolo di Israele lo state, cosi le trombe sono il segnale di guerra biblico che stabilisce l’inizio della battaglia per il ristabilimento della giustizia divina nella quale l’Ira dell’Agnello (ὀργῆς τοῦ ἀρνίου) si scatena nel giorno del Signore (Yom YHWH).

Si tratta dunque dell’intervento di Dio che castiga l’umanita’ per aver costruito la citta’ senza Dio!

Non tutto pero’ viene distrutto. Si tratta di un ulteriore avvertimento che pero’ non viene accolto, ma che lascia tuttavia ancora un Piccolo Resto di superstiti.

Ma c’e’ un ultimo preavviso. Ecco infatti apparire, come uno stacco scenico spettacolare, l’Aquila inviata da Dio come ultimo avvertimento all’umanita’.

8.13 Vidi poi e udii un’aquila (ἤκουσα) che volava (πετομένου) nell’alto del cielo e gridava (λέγοντος) a gran (μεγάλῃ ) voce (φωνῇ): “Guai (οὐαὶ), guai, guai agli abitanti (κατοικοῦντας) della terra (τῆς )al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!

Cosa significa dunque l’apparizione dell’Aquila? Serve a far comprendere che la successiva tromba avra’ conseguenze ben piu’ devastanti!

“Anche qui”, secondo Ugo Vanni, “il messaggio e’ indirizzato al sistema terrestre nel tentativo di riportarlo dentro l’alveo del sistema di Cristo. Cio’ che viene richiesta e’ una conversione, un cambiamento di percorso.”

Che pero’ inevitabilmente non giungera’ a buon fine a causa della malvagita’ degli uomini! Ecco Infatti il quinto angelo che con la tromba annuncia la caduta di un astro dal cielo. Di chi si tratta? Secondo alcune possibile interpretazione puo’ trattarsi dello stesso Satana, la stella caduta dal cielo, che Gesu’ Cristo chiama anche principe di questo mondo.

Tuttavia secondo Maria Valtorta si tratta invece dello stesso anticristo (che peraltro puo’ ancora coincidere con lo stesso Satana) destinato ad insediarsi proprio nel soglio di Pietro.

9.1 Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell’Abisso (ἀβύσσου);2 egli aprì il pozzo dell’Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l’atmosfera.

Cosa simboleggia il pozzo dell’Abisso?

E’ l’inferno, la geenna nominata da Gesu’ Cristo come il luogo della dannazione eterna dei demoni e degli uomini che scelgono il male. Mentre il fumo trasporta con se’ i demoni stessi.

Satana apre dunque le porte dell’inferno (la chiave rappresenta la sua autorita’ sullo stesso inferno) facendo uscire tutti i demoni ivi rinchiusi che si diffondono in tutta la terra!

Il fumo rappresenta anche la diffusione del male sulla terra. E’ forse lo stesso fumo indicato da Paolo VI (4). Ovvero il fumo che porta all’apostasia e alla distruzione del magistero stesso della Chiesa, all’abominio dalla desolazione e all’anticristo sul soglio di Pietro.

La fede sopravvivera’ solo tra pochi all’interno della case e solo un piccolo numero di sacerdoti restera’ fedele a Cristo (Catherina Emmerick).

3 Dal fumo uscirono cavallette (ἐξῆλθον) che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. 4 E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 5 Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo.

I demoni che invadono la terra assumono, come nella visione di Leone XIII (5), l’apparenza di cavalette-demoni guidate da Satana.

Quindi Satana assume di fatto, per un tempo definito da Dio stesso pari a cinque mesi, il potere su tutta la terra!

In questo periodo gli uomini malvagi, ma non quelli del Piccolo Resto, vengono dunque afflitti dai tormenti demoni. Si tratta dunque dell’evento citato da Padre Pio. Nell’ultima fase della storia umana, prima del ritorno finale del Cristo, la terra sara’ invasa dai demoni. 6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà. E sara’ un’epoca di tribolazioni, terrore e sofferenze atroci. Al punto che i malvagi cercheranno inutilmente la morte.

7 Queste cavallette avevano l’aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d’oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. 8 Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. 9 Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all’assalto. 10Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 11Il loro re era l’angelo dell’Abisso, che in ebraico (Ἑβραϊστὶ) si chiama Abaddon (Ἀβαδδὼν), in greco (Ἑλληνικῇ ) Sterminatore (Ἀπολλύων )

Ma ci sono altri particolari da citare. I demoni hanno l’apparenza di “volti di uomini” che pero’ hanno “denti di leone”. Ma hanno i “capelli di donne” e quindi capaci di sedurre in modo perverso e maligno. Quindi i demoni sono simili agli uomini, riuscendo ad accattivarsene la simpatia mediante la seduzione perversa, e si diffondono nascondendosi tra di loro. Ma come Satana sono malvagi e pronti ad attaccare a tradimento gli stessi uomini cui hanno carpito la fiducia. Infatti, come lo scorpione, attaccano all’improvviso da dietro con il doppio pungiglione della coda. E sono numerosi come le cavallette (Profeta Gioele 1,2). Le stesse che sono presenti anche nell’ottava Piaga d’Egitto (Esodo 10, 14s).“Tutto il contesto e’ quindi sovrastato da una situazione di guerra crudele e totale” (Ugo Vanni). Cio’ che dovrebbe sollecitare una possibile conversione da parte degli uomini malvagi. Succedera questo?

12 Il primo “guai” (οὐαὶ) è passato. Rimangono ancora due “guai” dopo queste cose. Ma non e’ finita qui. Altri “guai” sono in arrivo!

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(*) Il commento che segue e’ basato sulla catechesi di Don Alessandro Minutella (3 giugno 2020). In questo caso ci appoggiamo al testo di Ugo Vanni (1), a quello di Urs Von Balthasar (2) e all’analisi dell’opera di Karl Rahner (3.).

(1) Ugo Vanni, Apocalisse libro della Rivelazione, Esegesi biblico-teologica e implicazioni pastorali, Ed. Dehoniane Bologna (2019).

(2) von Balthasar, Hans Urs. Il libro dell’Agnello (Italian Edition) (p.7). Jaca Book. Edizione del Kindle (2020).

(3) Karl Rahner “Corso fondamentale sulla fede” San Paolo, sesta edizione (2005).

(4) Lettera di Paolo VI del 29 giugno 1972. Paolo VI e’ turbato e scosso. Ha sempre più consapevolezza che a causa del Concilio Vaticano II e’ emersa una profonda divisione nella Chiesa, tra il “Depositum fidei” della tradizione cattolica e le spinte secolari moderniste emerse chiaramente nel Concilio. «Si direbbe – denuncia – che da qualche misteriosa, no, non è misteriosa, da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, c’è l’incertezza, c’è la problematica, c’è l’inquietudine, c’è l’insoddisfazione, c’è il confronto», scrive scosso il Papa.

(5) Si tratta della visione infernale di demoni che si impossessavano della Chiesa e del Vaticano, che sperimento’ lo stesso Leone XIII (13 ottobre 1884). In seguito alla quale Dunque non solo scrisse la famosa preghiera a san Michele Arcangelo da far recitare, da quel momento in poi, alla fine della messa in tutte le chiese, ma – come sottolineò il cardinale Nasalli Rocca – dello speciale esorcismo contenuto nel rituale romano ‘in satanam et angelos apostaticos’ (contro Satana e gli angeli apostati). Esorcismo che che contiene la frase che appare molto chiara: «Ecco la chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, saturata di amarezza e abbeverata di veleno da nemici molto astuti; essi hanno posato le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro. Laddove fu istituita la sede del beato Pietro e la cattedra della Verità, là hanno posto il trono della loro abominazione nell’empietà; in modo che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso».